Fonte:
la Repubblica edizione di Milano
“Discutiamo di Shoah-business” scatta la rabbia dei giovani ebrei
L’ateneo precisa di non aver concesso alcun spazio agli Antagonisti padani usciti dalla Lega
Due manifesti che annunciano un incontro durante il quale discutere di «razzismo rabbinico», «Shoah-business», e di «fondamentalismo religioso ebraico». Sono comparsi nell’atrio del-l’università Cattolica, negli spazi del gruppo studentesco della Comunità antagonista padana (cellula che si è staccata dal Mup, il movimento universitario padano vicino alla Lega nord), scatenando immediatamente proteste e indignazione dell’Unione giovani ebrei d’Italia che parlano di «disgustoso incontro revisionista» a pochi giorni di distanza dal giorno della memoria. Hanno inviato una lettera al rettore, Franco Anelli, chiedendo in tempi rapidissimi la revoca dell’iniziativa: «Non potremmo tollerare neppure un minuto che si infanghi la memoria di quell’immane tragedia», denuncia l’Ugei. Le due locandine, ora rimosse dalle pareti di largo Gemelli, danno appuntamento a mercoledì prossimo in un’aula dell’università: partendo dal libro “Anche se non sembra” edito da Radio Spada, e lanciano sei punti su cui riflettere e discutere. Fra gli altri: «Cos’è il Regno ebraico dello Yemen e in cosa consiste l’olocausto dei cristiani che perpetrò? Primo Levi partecipò ad una azione in cui furono giustiziati due giovani partigiani. E la fine di un mito?». E ancora: «Le cause di ciò che in epoca contemporanea è chiamato “antisemitismo” sono più interne o più esterne rispetto al popolo ebraico?». Non è la prima volta che il gruppo studentesco provoca la reazione da parte della comunità ebraica. L’ultimo episodio risale a due anni fa, quando apparvero due manifesti con il volto di Mussolini e la caricatura del “giudeo”, come veniva raffigurato nelle illustrazioni antisemite durante il fascismo. «È evidente dalla presentazione stessa della “formazione militante”, e dalle farneticanti domande introduttive — ha scritto il presidente Ugei, Simone Disegni — che il dibattito attorno a un libro di recente pubblicazione appare come una disgustosa e intollerabile provocazione di inconfutabile stampo razzista, proprio in corrispondenza delle celebrazioni perii Giorno della Memoria in ricordo della più terribile pagina della storia contemporanea, la Shoah».
Secca, però, la replica dell’ateneo che prende subito le distanze: «Un’iniziativa non voluta, richiesta e autorizzata dall’università —fanno sapere — i manifesti non corrispondono ai principi che ispirano la Cattolica e saranno valutati a breve tutti i provvedimenti da intraprendere». In occasione della Giornata della Memoria, tiene a precisare l’università, è in programma un incontro sulla Shoah con il regista e autore Claude Lanzmann. Presenterà il suo ultimo documentario “L’ultimo degli ingiusti” dedicato alla controversa figura di Benjamin Murmelstein, ultimo presidente del consiglio degli anziani del ghetto di Terezin.