Fonte:
La Prealpina
“Neonazista? Solo un ottimo medico”
IL CASO Nello studio di Gianatonio Valli volumi e riviste che negano la Shoah: ma i pazienti lo difendono
CUVEGLIO – I suoi concittadini sono tutti concordi. «Gianantonio Valli è un ottimo medico. Sempre disponibile ad ascoltare i pazienti, senza inutili smancerie ma con grande attenzione». Non ci stanno, i cuvegliesi, a scagliarsi contro il loro medico di base, circa 1.300 mutuati, in passato (fine degli anni Novanta) parte anche della minoranza consiliare. Valli è balzato agli onori delle cronache, come ha riportato il sito on line del quotidiano Repubblica, perché in sala d’aspetto oltre ai periodici medici mette il busto di Mussolini. Al quotidiano nazionale lui ha negato il particolare: impossibile saperlo dal diretto interessato, che ieri è stato irrintracciabile. Ma se tutto si riducesse alla presenza di un busto, per quanto scomodo, sarebbe nulla: Valli è soprattutto – consultare la Rete per credere – un opinioni-sta di riviste che smentiscono la Shoah e l’olocausto dei sei milioni di ebrei morti nei campi di concentramento della Germania nazista. Su Olodogma, per esempio, di cui è editorialista, ha scritto negando una realtà che prima di tutto è storia, con un carico immane di dolore e sofferenze. Della sua appartenenza all’estrema destra del resto il medico non ha mai fatto mistero e in paese – 3400 abitanti – lo sanno in tanti, sindaco compreso. «Sì, Valli, che una quindicina di anni fa era in lista insieme all’ex sindaco Romeo Ciglia, è di destra», conferma l’attuale primo cittadino Giorgio Piccolo. Presente nel suo ambulatorio di via Vidoletti 35, nella frazione cuvegliese di Vergobbio, per cinque giorni alla settimana, il dottor Valli ha curato generazioni di valcuviani. E di molti, soprattutto persone della sua età – di anni ne ha 64 – è amico. «Un bravo medico», è l’opinione comune. E amato, a dar retta a quanto è avvenuto nella chiesa parrocchiale di San Lorenzo circa un mese fa, quando si sono celebrati i funerali della moglie del medico, Mira, morta per un infarto: di Cuveglio (ma anche dei paesi vicini) non mancava nessuno. «Questo perché il dottore se lo meritava, e anche la signora, sempre disponibile anche lei con noi pazienti», dice qualcuno. Sì, in sala d’aspetto ci sono i segni delle idee di Valli. «Ma con noi non c’entrano, mica lui ce le impone», tagliano corto i pazienti. Giusto pochi giorni fa, al Circolo di Belforte, in un dibattito sui vecchi e nuovi fascismi, Gennaro Gatto, studioso dell’osservatorio democratico sulle nuove destre di Varese, metteva in guardia sulla strategia di eventi culturali fittizi, in realtà utili solo per fare proseliti mentre «le istituzioni sottovalutano il fenomeno». Intanto anche la Rete ha ripreso l’argomento. Con un commento, questa volta, a favore del medico. «La calunnia all’attacco contro un medico di provincia che si diletta di storia», è il titolo di un articolo comparso sempre ieri e che invoca anche a favore di Valli la sempre più citata libertà di pensiero.
R.M.